Archive for August, 2013

RADUNI PRE CAMPIONATO OTS

Wednesday, August 28th, 2013

Sono state definite le date per i raduni pre-campionato per le varie categorie. In questi giorni ogni Associato riceverà via E-mail la convocazione ufficiale.

ALLENAMENTO POLO DI BRESCIA

Monday, August 26th, 2013

Si informa tutti gli Associati che da Martedì 27 Agosto riapre il Polo di allenamento di Brescia; per i dettagli cliccate qui.

UN UOMO CHE FA L’ARBITRO (prima parte)

Wednesday, August 21st, 2013

Mauro Vivenzi di Brescia in SERIE A

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Quest’anno la sezione arbitri di Brescia festeggia l’ingresso nella massima serie dell’assistente Mauro Vivenzi.
Non accadeva da anni e quindi andiamo a conoscere chi rappresenterà Brescia ed il regolamento del calcio davanti ai vari Buffon, Totti, Balotelli ed ai personaggi come Pistocchi, Ferrari e Piccinini. La serie A sembra una chimera, lontanissima perché in televisione, ma perché in tv raggiungibile da tutti. Oggi l’abbiamo in casa, con Mauro Vivenzi, un ragazzo che è diventato uomo passando di campo in campo, crescendo insieme alle responsabilità che gli venivano affidate. Ma cosa bisogna fare per arrivare dove lui è arrivato? E come comportarsi per arrivare più su, dove i sogni paiono farsi mostruosamente proibiti? Facciamo due chiacchiere con Mauro e vediamo di conoscere lui, ed un modo per fare avverare i nostri sogni, o semplicemente una maniera per crescere tutti ed arricchire noi stessi! (M.P.L.)
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Ciao Mauro!
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QUANDO HAI INIZIATO AD ARBITRARE E PERCHÉ’?
- Ho iniziato nel 1993, esattamente 20 anni fa, con l’amico Gianfranco Tavelli, persona speciale e non a caso padrino del mio primo figlio. Siamo gli unici 2 rimasti nell’ A.I.A. di  quel corso. Perché ho iniziato? Chiaramente adoro il calcio, sono sempre stato attratto dalle figure “solitarie”, non mi è mai piaciuto fare quello che fanno tutti e mi piacciono le regole. Sembrerebbe il profilo del perfetto serial killer, in realtà credo che siano 3 argomenti che si adattano molto alla figura dell’arbitro di calcio. E a quella dell’assistente, ovviamente…!
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COME TI SENTI ORA CHE HAI RAGGIUNTO LA SERIE A? NE HAI PRESO COSCIENZA?
- Dire che sono al settimo cielo sarebbe banale, ovviamente è così, ma ora che il sogno è diventato realtà mi piace buttarmici dentro a capofitto, lavorando duramente da subito affinché questa esperienza sia la più lunga possibile. Non so se ne ho ancora preso coscienza, ma mi sto già comportando come se così fosse!
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E’ UN PUNTO DI PARTENZA O DI ARRIVO?
- Ho sempre vissuto ogni allenamento, ogni partita, ogni categoria come un punto di partenza. Se penso che sono arrivato posso correre il rischio di credere di essere bravo: non è così, devi sempre pensare che puoi migliorare ancora, e per farlo devi considerare ogni cosa che fai come un punto di partenza, anche quando arrivi in cima. Pensare che la Serie A sia un punto di arrivo sarebbe un grave errore, bisogna conquistarsi con sudore e fatica la partita successiva. Arbitrare nella massima categoria è un privilegio che non ci si può permettere di snobbare.
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TI E’ DISPIACIUTO NON ARRIVARCI DA ARBITRO, BENSÌ’ DA ASSISTENTE?
- 2 mesi prima di fare il corso per assistenti, al mio 5° anno in CAN PRO da arbitro, se qualcuno mi avesse chiesto se mai avrei fatto l’assistente gli avrei riso in faccia… Poi quando ti tolgono il campo e capisci che puoi percorrere un’altra strada per rimanerci, lo fai. Devo dire che è stato molto più stimolante del previsto, non esserci arrivato da arbitro oggi non mi pesa per niente.
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QUANDO HAI CAPITO CHE IL TRAGUARDO DELLA MASSIMA SERIE SAREBBE STATO ALLA TUA PORTATA?
- Il percorso per arrivare in Serie A è molto graduale, non c’è un vero e proprio momento in cui capisci che potresti farcela, è un processo lento nel quale i candidati sono molti e i posti molto pochi. Certo, sentire la fiducia e le parole dell’ Organo Tecnico, i risultati del campo, sapere di essere considerato ti fanno sempre pensare di potercela fare, ma per dare il 100% devi saper pensare che, in termini di probabilità, è più facile non farcela! Ma è questo il bello, una sfida affascinante che ti tiene attaccato alla piccola percentuale di quelli che ce la fanno e che ti fa dare qualcosa in più in allenamento, quando gli altri si fermano ti fa fare ancora un giro…
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C’E’ STATO UN MOMENTO SPARTIACQUE NELLA TUA CARRIERA ARBITRALE?
- Come dicevo prima, ho fatto il corso nel 1993 ed ho arbitrato fino a Giugno 1994. In agosto sono poi partito per il servizio militare, finito nel Luglio del 1995. Durante quel periodo non ho arbitrato. Una volta congedato non avrei mai ripreso se non mi fosse stato consigliato da mia mamma, quindi ricominciai da lì, credo sia stato quello il “momento spartiacque”.
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HAI MAI PENSATO DI SMETTERE?
- Smettere smettere no, anche se i momenti di delusione sono stati molti, ci sono momenti in cui sembra vada tutto storto, gli osservatori ti “segano”, l’organo tecnico non ti considera, in campo non ti senti sicuro… Ma la voglia di andare avanti è sempre stata più forte di ogni delusione, anche grazie a un sacco di persone che mi hanno aiutato quando ne avevo bisogno, mia moglie, il mio amico Gianfranco e tanti altri. Poi, quando la ruota cambia giro, la devi far girare a duemila all’ora.
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COME HAI CONIUGATO FAMIGLIA E AIA? E’ UNA VITA PIU’ DI SACRIFICI O SODDISFAZIONI? QUANDO I PIATTI DELLA BILANCIA SI SPOSTANO?
- Famiglia e Aia sono nati insieme, ho conosciuto mia moglie un mese prima di riprendere ad arbitrare. E’ la persona senza la quale non sarei riuscito a fare nemmeno la metà del percorso, ha capito che arbitrare è sempre stata una parte imprescindibile di me. Doveva prendermi per forza così, facendo il tifo per me, rinunciando a me nei fine settimana e in tutti gli altri giorni portati via dalla nostra attività. Ora che abbiamo un figlio e un altro in arrivo la mia presenza in famiglia è ancora più richiesta, ma lei non è cambiata, è ancora la mia prima tifosa, sa quanto è importante per me. Credo non ci sia modo migliore per dimostrare amore.
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CHI DEVI RINGRAZIARE PER IL TRAGUARDO RAGGIUNTO?  CHI INVECE STORCERÀ’ IL NASO PER LA TUA PROMOZIONE?
- Le persone da ringraziare sono davvero tante, oltre a quelle già citate sopra ce ne sono talmente tante altre che preferisco non elencare per paura di dimenticarne qualcuna!
Voglio solo dedicare un pensiero particolare a Elio Schinetti e Renato Comaschi, i miei due “insegnanti” del corso arbitri, due Maestri, due Signori, due Arbitri. Caratteri molto diversi, ma mi sono entrati nel cuore entrambi, prima di ogni partita un pensiero va sempre a loro, non ci sono più ma sento ancora i loro consigli come quando avevo 17 anni.
Se c’è qualcuno che storce il naso non so proprio cosa farci…
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fine prima parte
(M.P.L)