L’auditorium della confartigianato ha accolto Giovedì scorso come graditissimo ospite il collega romano Paolo Valeri, arbitro di caratura internazionale; Paolo ha introdotto la serata riflettendo sulla parola A.R.B.I.T.R.O., sfruttando queste lettere per riflettere sulla nostra passione.
A: autorevole, perché noi siamo “l’uomo nero”, quando fischiamo o succede qualcosa tutti ci guardano per capire e, noi, dobbiamo essere preparati a gestire le proteste con la nostra autorevolezza. Quando andiamo ad arbitrare noi siamo un’autorità, il che prevede una grossa responsabilità. Ma soprattutto l’arbitro è una persona coraggiosa ad assumersi questo ruolo.
R: rigorosi, l’arbitro ha grandi doveri e responsabilità nel frequentare la sezione, i poli di allenamento e nel costante studio del regolamento, nell’essere meticolosi nell’organizzare per tempo le trasferte e nell’inviare i rapporti. Ma soprattutto bisogna essere rigorosi nella vita, siamo arbitri in campo e fuori.
B: bravo, l’arbitro bravo è quello che sbaglia meno. Ci sono tanti modi per migliorare, uno dei quali è guardare il maggior numero di partite possibili, immedesimarsi nel collega e chiedersi cosa avremmo fatto noi al suo posto. Oggigiorno preparare le partite è un aspetto fondamentale e la tecnologia informatica è un ottimo ausilio, potendo vedere praticamente ogni partita anche delle serie minori, studiandole per scendere in campo consapevoli di aver preparato tutto.
I: impermeabile, capita che l’arbitro possa prendere una decisione accorgendosi successivamente del suo errore. Non bisogna fossilizzarsi sull’errore per tutti i novanta minuti ed essere pronti ad andare avanti.
T e R: tempestivo e rapido, più veloce sarà la decisione più avremo l’accettazione da parte dei calciatori. Il cervello dell’arbitro deve rimanere sempre acceso e presente, allenandosi a mantenere sempre la concentrazione. L’arbitro prende in media centocinquanta decisioni in una gara.
O: orgoglioso, facciamo parte di un’associazione che ci permette di fare lo sport più bello del mondo. Uno sport che vi aiuterà a diventare un uomo e a crescere. Siete un gradino più in alto rispetto ai vostri coetanei, facendo sacrifici che verranno ripagati.
La serata è continuata con Paolo che rispondeva alle curiosità dei colleghi bresciani, raccontando un divertente aneddoto del suo esordio o della maggior accettazione dei giocatori di squadre straniere rispetto a quelli del campionato italiano.
Un saluto e un incoraggiamento finale: “domandatevi sempre quali sono le vostre aspettative future. L’arbitro deve sempre sognare e puntare in alto, conoscendo i propri limiti e lavorarci per migliorarli”.
Grazie a Paolo per la bella serata e i preziosi consigli.
MC
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